Claudio Giombi
La mia strada nel bosco

Una vita d’artista, vissuta intensamente, illustrata e raccontata con disinvoltura in prosa e poesia. Dai fuochi di bivacco scout alle incertezze della paternità, dai palcoscenici dei teatri più importanti alle riflessioni in India sulla vita, dai Salotti artistici ai ritiri spirituali sulle colline di Muggia, alla ricerca d’una vocalità perduta. Affrontando l’emergenza del virus corona in una casa di riposo milanese e la rassegnazione di morire sorridendo.

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Charta Sporca 34 Festa

Non sarà stato il frutto di una decisione volontaria. L'esigenza di scrivere della festa deve essersi insinuata così, senza preamboli, strisciando tra gli altri argomenti, sgomitando alle nostre spalle. Lo si fiutava nell'aria: la festa appartiene al novero delle forme di vita comune che in questi ultimi anni abbiamo visto repentinamente declinare. Se non la capofila, essa è quanto meno la pubblica vedetta dei gesti politici più necessari: quelli compiuti senza scopo, per sé stessi, a tempo perso. Ne facciamo sempre meno (le felici eccezioni non sono certo mancate), ma i discorsi volti a condannarla sono sempre di più. Forse, il senso di una rivista è anche questo: far parlare ciò che, di volta in volta, sembra essere sul punto di scomparire, soffocato dalla tristezza e dal rancore che informano le nostre morali e le nostre sgangherate narrazioni mediatiche.

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Cristina Cortese
Tintu cu mori ... Come la pandemia ci ha cambiati

In questo suo ultimo lavoro, con l’ironia e il sarcasmo che contraddistinguono la sua scrittura, descrive come ogni aspetto del nostro vivere quotidiano sia stato, senza dubbio, rivoluzionato dal Covid–19. Da mesi sentiamo dire che ne usciremo migliori, ma ne siamo sicuri o semu cuminati peggio di prima?».

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So anch'io la virtù magica Memorie semiserie di una vita in palcoscenico

«Quando si arriva a un'età (sedici lustri) che pare adatta a tirare le somme di un proprio vissuto artistico, e si ritiene che di quel tanto, o poco, che si è raggiunto valga la pena di dire quanto, per ottenerlo, sia costato in fatica, sacrifici, dedizione, studio, passione, ma anche di dire le soddisfazioni, le emozioni, le gioie, la felicità che ha saputo regalare, ecco che ci arriva la narrazione ariosa ed emozionata di Fulvia Ciano - soprano triestina che in trent'anni di carriera ha mietuto innumerevoli successi e consensi di critica in Italia e all'estero - con un incipit da classico... dream come true: “Come e quando e, soprattutto, perché la mia vita ha preso questa direzione, e quale è stata la molla che ha fatto scattare improvvisamente in me la passione per la musica e per il canto (...) difficile dirlo, ma credo sia stata l'opera a venire a me e non il contrario”. A conferma che in arte non si sceglie, si viene scelti».

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Grazia Prestimonaco
Viaggio con la stella della sera Ταξίδι με τον Έσπερο

Traduzione del romanzo Ταξίδι με τον Έσπερο (Viaggio con la stella della sera) scritto da Anghelos Terzakis, uno dei maestri della “Generazione degli anni Trenta”. Viaggio con la stella della sera è un romanzo sul passaggio dall’adolescenza alla maturità e sulla scoperta dell’amore, in una prospettiva di mistero ed esaltazione della natura.

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Ivan Buttazzoni
Pier Aldo Rovatti e il Marchese de Sade

Il gigante Sade, vilipeso e sminuito, grazie a queste pagine risale la china dove era stato precipitato a forza, e ad aiutarlo, più che lo stesso Buttazzoni, è la grande riflessione filosofica di Rovatti, il suo ampio piglio onnicomprensivo, talmente attuale da esser capace, a volte, di precorrere i tempi. L’allievo non rivolge lo sguardo al maestro allo scopo di usarlo per ciò che gli concerne. Di che dovrebbe ricordarsi che non sia già suo? Parentele remote ma anche uniche, raccolte sotto la stessa insegna. Eppure non sotto la stessa coazione, ogni volta differente quest’ultima: tasselli e globalità non sono mai identici. Non coincidono né gli avvenimenti, fatto di per sé secondario, né i percorsi che gli avvenimenti resero operativi. Solo la riflessione senza steccati dell’allievo modifica e quindi proietta necessità differenti nella parola, ma è anche la parola che cresce e si allarga a visioni e a profondità penetrative impensabili.

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Charta Sporca 33 Apocalisse

Quando, sul finire del 2019, abbiamo deciso il tema da affrontare, mai avremmo pensato di trovarci faccia a faccia con una pandemia in grado di dare così tragicamente corpo ai fantasmi che stavamo evocando. Apocalisse virologica, climatica, economica, biblica... Sono molti i modi in cui è stato declinato il concetto, avendo sempre in mente il significato greco della parola: rivelazione. La questione si fa più interessante: cosa ci svelano le diverse apocalissi che ci si prospettano davanti? E quella che abbiamo appena sfiorato?

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Amanda Balducci
La vita in una sinfonia di colori

In bilico sull’abisso delle grandi possibilità espressive, l’autrice insegue un sogno leggendario: sposare i colori dell’arte con quelli della poesia. Sì! Non ci stiamo sbagliando, perché anche la poesia ha i suoi colori che qui in queste pagine, sono chiamati a dar di conto gli uni degli altri. La felicità che insegue, raggiungendola, l’autrice, ha il colore del lampo, mille sfumature in essa si mischiano insieme, mentre il tempo inesorabilmente scandisce il suo tic tac, ben presto ricacciato indietro. Mille esperienze devono ancora essere vissute nell’arco di questa punta di spillo, da un lato il passato che non è più e dall’altro il futuro che deve ancora arrivare.

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Luana Jacini
Un pozzo nell'anima

C’è in queste pagine un mistero indicato ma non svelato, un dolore lasciato intravedere ma non messo in mostra, una profonda comprensione dei sentimenti – non comune sotto molto aspetti – che segna i punti miliari di un percorso di vita. L’amore in primo luogo, l’amore vissuto pienamente e poi, improvvisamente, con decisa cesura sedimentato dentro di sé come un tesoro sepolto di cui non si vuole neppure lasciare una mappa percorribile. La forza di una improvvisa rivisitazione, segno e insegnamento per molti isterismi che pullulano dappertutto intorno a noi, dirittura di sé e consegna per gli altri non potendo qui parlare di insegnamento vero e proprio. Sullo sfondo quelle visite notturne, angoscianti aggressioni – per il lettore fantasmi inconoscibili – facenti da contraltare ad una amatissima figura materna, troppo silenziosa, troppo remota per dirci qualcosa d’altro se non il possente amore di una figlia.

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Agostino Ricardi di Netro
Oleg Supereco

Oleg Supereco è un pittore, nell'accezione più pregnante e completa che si possa attribuire a questo termine. Uomo russo, poco più che quarantacinquenne, egli non è affatto interessato alla dimensione concettuale di cui si è ammantata la figura dell'artista nell'età contemporanea. Oleg non partecipa a convegni o a simposi, non scrive saggi teorici sul proprio pensiero e non svolge alcuna attività promozionale di sé o dell'opera sua; in generale, rifugge da ogni impegno che, in un modo o nell'altro, possa distoglierlo dal proprio fare: passa, pertanto, la gran parte del suo tempo a dipingere. È solo in forza di questa premessa che si comprende come egli abbia potuto firmare, nei primi trent'anni di attività, quasi mille opere pittoriche.

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