Sofia Cassanelli
Poiesis

Come sempre Sofia ci porta via, con incredibile leggerezza e forza, senza contrasti e senza sdolcinature, ci porta con sé in un mondo che continua a raccontare la sua storia lontana, mentre gli anni passano e il mondo sembra perdere sempre più di significato. Solo i poeti possono ritrovare il bandolo della matassa e tornare a tessere quel futuro che tutti angosciosamente continuiamo a desiderare.

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Efrem Tavecchi
La terza faccia della luna

Dolorose parole acerbe, in fila, una dopo l’altra, scarne e ridondanti nello stesso tempo, attente mentre vogliono sembrare trascurate, parole che parlano e non aspettano tacendo, parole che ripropongono l’eterno dilemma dell’esistenza: perché qui e non altrove? Leggerle e rileggerle, bisogna, queste poesie, appassionate e silenziose come se volessero tenere lontana una sensazione di vuoto, una profonda dilagante tendenza verso il nulla, perfino verso la negazione del proprio consistere in quanto visione melanconica del documentare, del ripetere le misurazioni stanche del perimetro dentro cui si consuma la vita nella sua quotidianità negativa.

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Eugenio Tabano
Il sentiero dei lupi

Nel raggiungere la gnosi, dopo tutto, il mio vero obiettivo è una conquista per la perdita, non un’acquisizione che migliori le mie presenti dolorose condizioni. Queste le affronto gestendo distanze e deglutendo affronti. Metabolizzo così il mio essere parte e non totalità, ed è da questo prodotto della specificazione che devo partire verso la realtà per dare vita a una radicale trasformazione di me stesso lottando contro ogni tentativo di omologazione dominatrice. Il luogo della perfezione è inafferrabile, non posso metterlo sotto il microscopio della conoscenza, è arbitrario e desolato, ha tutte le assurdità dell’attimo, della punta che non ha spazio ma ospita l’assoluto, l’intensificazione che non ha centro e nemmeno periferia. Si rimane sempre turbati di fronte a questa riflessione, inevitabile quando si sosta sul limitare di se stessi, indecisi se entrare dentro o continuare l’illusoria passeggiata nei territori del verosimile. E il vero? Un mistero inesauribilmente ricco, della cui enigmaticità molti parlano fissando gerarchie di penetrazione ridicole come tutte le tassonomie.

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Sofia Cassanelli
Il muso ispiratore Poesie

È dedicata ad Ulisse questa piccola raccolta di versi: Il muso ispiratore, così come a tutti quegli animaletti grandi e piccoli che rallegrano e riempiono di bellezza e amore le nostre vite umane sempre più inaridite e meccaniche che hanno dimenticato la grazia e la bellezza del vivere secondo natura...

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Eugenio Tabano
I fogli dell'arca

Eppure non mi piego, anche se non trovo la Religione del Cuore come prodotto di una Visione vera. L’imperterrito bisogno materialista mi fa indirizzare lo sguardo verso l’oggetto e solo quando quest’ultimo lo vedo primariamente in me stesso mi sento in grado di rialzare la testa e guardare verso l’alto. Non vedo le incredibili parusie che Tabano mi indica, forse non ho l’occhio abituato a visioni sufficientemente dettagliate, ma avverto il tentativo, cortese e lieve, che l’autore realizza in tutto questo libro. Da un lato vuole che io radichi bene i miei piedi sul terreno dell’intelletto e della conoscenza, lo gnostico mi è compagno di strada non avversario accecato dalla propria verità, poi mi prende per mano e mi indica quello che dovrei vedere con la stessa chiarezza con cui lo vede lui, non ci riesco. Ma se non altro non mi sento aggredito intellettualmente. E questo per me è una grande esperienza intellettuale.

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Ivan Buttazzoni
François Poesie erotiche

L’acqua divina dell’arte non abbisogna di spiegazioni. Non si può lavare l’acqua. Un’elaborazione poetica è anche un luogo fisico di produzione di senso filosofico, somma di incontri e scontri, ricordi e consapevolezze, oltre a quanto è dovuto al sogno e al desiderio. Anche tutto questo. Non tanto controllo puntuale, che viene rimandato alle occasioni specifiche della vita quotidiana, ma riscontro implicito, scuole, sistemi, tesi, posizioni, e tutto quello che sta dietro. Le incivilite miserie umane, i deliri, le cosiddette conquiste e lo sguardo fisso in avanti, senza più capacità di vedere. La poesia è azione?, non ancora o, almeno, non proprio. Realtà, relazione, questo sì.

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Scrivere n. 1

Ognuno di noi ha un manoscritto nel cassetto, ha fissato sulla carta pensieri affiorati in notti cariche di malinconia, risvegli colmi di tenerezza e desideri, momenti di riflessione.

Tutti abbiamo inventato personaggi e avventure straordinarie ripercorrendo incontri, incrociando tratti di volti e di storie, narrato ricordi o sognato di farlo.

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